Un fenomeno sportivo e sociale degli ultimi anni è sicuramente il running.
Per le strade e nei parchi cittadini è sempre più facile incontrare corridori che si cimentano soli o in gruppo in questa disciplina, che sta vivendo un vero e proprio boom, spinta dalla pubblicità che riceve dai mass media, dagli illustri testimonial che la consigliano, dalla facilità di pratica, non richiedendo particolari strutture e con costi ridotti al solo abbigliamento.
Dall’amatore che lo fa per una mezz’oretta perché ha letto su qualche rivista che lo aiuterà a dimagrire, all’atleta che si allena per partecipare alla maratona, ormai tutti corrono.
Ma davvero la corsa fa bene? E’ davvero la disciplina sportiva aperta a tutti, facile da fare e senza controindicazioni?
Purtroppo non è così…
Innanzi tutto la corsa si basa su di un gesto motorio che all’apparenza risulta banale, tutti pensano di essere in grado di correre, ma non è così.
Al contrario richiede una coordinazione complessa, mette in relazione tra loro diverse articolazioni, partendo dal piede, passando per la gamba arrivando al bacino (e non solo).
In tutte le discipline sportive che richiedono la corsa viene sempre curato l’apprendimento del gesto tecnico per un’ ottimizzazione della prestazione e per la riduzione di eventuali infortuni.
Senza entrare nel dettaglio, basta portare l’esempio dell’appoggio del piede a terra, o rullata, che richiede un buon controllo da parte dello sportivo, purtroppo la maggior parte dei neofiti non prende minimamente in considerazione l’esistenza di questo passaggio, e ce ne possiamo accorgere quando per strada vediamo qualcuno che corre sbattendo i piedi a terra.
Una tecnica errata, applicata ad una attività continua e ripetitiva porta facilmente a traumi, di diversa natura ed entità.
Le articolazioni di caviglia e ginocchio sono molto sollecitate, soprattutto su superfici dure come l'asfalto.
Lo stesso discorso vale per i tendini, soprattutto il tendine d'achille e il tendine rotuleo. Anche i piedi sono molto sollecitati: sono infatti all'ordine del giorno, tra i corridori, fratture da stress ai metatarsi (soprattutto il quinto) e talloniti.
Indossare scarpe tecniche potrebbe ridurre lo stress, ma qui sopravviene un inconveniente di carattere economico: parliamo di materiale molto costoso.
Anche la colonna vertebrale è molto sollecitata. Le algie della schiena sono una problematica assai diffusa tra i corridori. In questi caso possedere una buona coordinazione ridurrebbe i problemi, ma non li cancellerebbe di certo.
Spesso poi si corre su strade cittadine, dove l'inquinamento dell'aria è sempre maggiore.
Durante l'attività i polmoni moltiplicano i normali scambi gassosi della normale respirazione, poiché il sangue ha bisogno di maggiori quantitativi d'ossigeno da mandare ai muscoli. E' facile quindi capire come correre in un ambiente inquinato rappresenti un grosso stress per i polmoni stessi.
Queste considerazioni preliminari fanno capire che la corsa nasconde molti aspetti negativi e parecchi pericoli, che vengono quasi sempre sottovalutati o non considerati per lasciare spazio al falso mito che "correre fa bene" in maniera assoluta.
Innegabili sono i benefici che si possono apportare al sistema cardiocircolatorio e polmonare praticando il running. Le calorie di troppo ingerite possono inoltre essere smaltite abbastanza facilmente correndo.
Ma è anche vero che Il metabolismo aerobico, in particolare, è molto facile da allenare: anche per questo il neofita che si approccia alla corsa ottiene facili miglioramenti iniziali. Ma in seguito sarà sempre più difficile bruciare calorie e diventerà necessario aumentare il tempo di allenamento o l'intensità.
Ed anche per quanto riguarda le calorie smaltite, l'organismo in effetti si adatta velocemente agli stimoli dell'allenamento.
Con quanto detto finora non si vuole screditare la corsa, che sicuramente ha dei vantaggi fisici, e anche psicologici. Spesso correre è un modo per non pensare ai problemi e allo stress della vita quotidiana, ma si vuole mettere in guardia chi si approccia alla corsa, spesso con grandi aspettative e senza essere messo al corrente circa i potenziali aspetti dannosi.
Esistono molte altre attività che portano gli stessi benefici della corsa e comportano meno stress.
Quindi concludo affermando che non esiste lo sport “perfetto”, ogni attività fisica avrà dei pro e dei contro rispetto ad altre, però può esistere lo sport perfetto per noi, a patto che lo si scelga consapevolmente, consci di quelli che possono essere i rischi derivanti e soprattutto che ci si fornisca di tutte le competenze teoriche e pratiche per poter praticare al meglio e senza danni l’attività scelta.
Buono sport :-)
Articolo liberamente tratto da Repubblica.it