Istruttore in Palestra, Preparatore Atletico o Consulente Fitness?


Possiamo collocare la nascita di questa nuova figura all’inizio degli anni 80, negli Stati Uniti, sul modello ispirato alle grandi star cinematografiche di Hollywood che imponevano come esempio da seguire non più la generica frequentazione di una palestra, ma una vera e propria figura di allenatore professionale, con alte competenze, disponibile sia nella palestra frequentata che presso la propria abitazione.


Il personal trainer emerse prepotentemente come professione, e se è vero che questa professione nacque da un lusso che un tempo si potevano permettere solo le persone abbienti, oggi ha contagiato milioni di consumatori nel ramo del fitness.

E’ proprio nel mondo del fitness, settore che non conosce crisi e che ha visto aumentare di anno in anno il numero di utenti, che si inserisce il fenomeno del personal training, cambiando in maniera radicale il modo di allenarsi della gente e probabilmente contribuendo ad accrescere la percentuale di persone che iniziano e proseguono un programma di allenamento.

La definizione di una professione solitamente si basa su di una formale descrizione del tipo di lavoro, ma in questo caso, essendo l’area del personal training così nuova e dai confini così incerti, riesce difficile fornire una definizione standard, a causa delle diverse possibilità che questa professione offre.


Volendo comunque trovare un punto di partenza possiamo senz’altro affermare che il personal trainer è il professionista dell’attività motoria.

Le componenti fondamentali alla base del suo lavoro sono: l’attività fisica personalizzata, il lavoro uno ad uno con il cliente, il controllo del movimento, delle posture e delle tecniche esecutive del gesto motorio e la loro eventuale correzione.

Le competenze necessarie per questa professione si intersecano su diverse aree di cognizione, quindi il compito di un personal trainer risulta essere polivalente: insegnante e motivatore in grado di allenare i propri clienti individualmente aiutandoli a migliorare il loro benessere e la loro salute, attraverso adeguate modifiche nel loro stile di vita.


Oltre a possedere una buona conoscenza in materia di teoria dell’allenamento, fisiologia dell’esercizio e biomeccanica, deve essere un esperto  nella comunicazione interpersonale, dovendo interpretare al meglio i desideri e le necessità del cliente, deve essere dotato di creatività per poter offrire una tipologia di allenamento sempre stimolante, deve riuscire a motivare il cliente, per far sì che costui riesca a raggiungere sempre i suoi obiettivi e soprattutto deve riuscire ad applicare tutto il suo sapere per apportare dei cambiamenti nella vita altrui.


E’ altresì necessario che il personal trainer conosca le giuste abitudini alimentari e come impostare e scegliere programmi e tecniche d’allenamento per la perdita e per l’incremento di peso.


Tra le competenze trasversali risultano sicuramente indispensabili un elevato senso di responsabilità, integrità morale, onestà e interesse verso il prossimo.


Indispensabile poi risulta essere la passione che si mette nel trasmettere le proprie competenze a servizio altrui, senza questa non importa che livello si sia raggiunto di conoscenze tecniche perché non saremo in grado di condividere il nostro sapere.


Purtroppo essendo una professione recente, non è stata ancora regolamentata a dovere, per cui quando si parla di certificazione professionale di un P.T. si entra in un campo dai confini inesistenti.


Non ci sono qualifiche obbligatorie per diventare dei P.T., quindi qualsiasi background scolastico e professionale è sufficiente.Ultimamente la professione del P.T. sta attraversando un periodo di specializzazione, per cui è sempre maggiore la richiesta di un titolo di studio attinente, come possono essere la laurea in Scienze Motorie o il diploma in Educazione Fisica, o per lo meno un attestato rilasciato da corsi specialistici.