Riabilitazione e Riatletizzazione

Divisione di ruoli e di competenze

 

In ambito professionale esiste una grande “confusione” tra la figura del fisioterapista e del laureato in scienze motorie…

Oltre ad assegnare al fisioterapista la competenza del lavoro su problematiche neurologiche, e quindi relative malattie, possiamo utilizzare queste due parole RIABILITAZIONE E RIATLETIZZAZIONE

riabilitazione

e i loro significati intrinseci per fare un po’ di chiarezza…

La riabilitazione si inserisce nel campo medico e, parlando di traumi o operazioni chirurgiche che riguardano l’apparato locomotore, si intende quel lasso di tempo che permette ad un soggetto malato, in questo caso infortunato, di tornare ad essere un soggetto sano, quindi con strutture muscolo-scheletriche funzionanti e con mobilità articolare adeguata.

Solitamente si intende con riabilitazione il periodo immediatamente successivo ad un trauma che può aver comportato o meno un operazione chirurgica.

La riatletizzazione invece è quel periodo successivo alla riabilitazione medica, in cui un soggetto sano secondo i parametri clinici, ritorna ad essere un atleta con prestazioni fisiche che gli consentono di riprendere l’attività sportiva.

Il più classico degli esempi può essere la rottura del crociato anteriore del ginocchio, LCA.

In seguito a ricostruzione chirurgica, che l’ortopedico può eseguire con diverse tecniche, sarà il fisioterapista a far si che il soggetto recuperi la mobilità articolare completa, e quindi che il ginocchio si fletta-estenda completamente, che non sia più gonfio ne dolorante, che la camminata sia stabile e sicura…

Il soggetto da malato quindi ritorna sano, però per tornare ad essere un atleta, di qualsiasi livello, non basta piegare il ginocchio, ma bisogna anche dare un supporto muscolare all’articolazione, ritrovare la stabilità, la propriocezione, la capacità e il tono muscolare che spesso in caso di immobilità forzata vanno drasticamente a diminuire.

E qui interviene il laureato in scienze motorie, il preparatore atletico, che fa si che un ginocchio sano ritrovi tutte le capacità, le abilità, che necessitano per svolgere la pratica sportiva.

Molto spesso questa fase viene trascurata o non considerata con la giusta importanza, ed è proprio da questo errore che nascono le recidive, ovvero si ripresenta lo stesso infortunio o problematica…

Questo perché si è chiesto ad una struttura di svolgere un compito a cui non era ancora pronta, e così per risparmiare tempo certe volte si accelera troppo il momento di rientro in campo, o non ci si prepara correttamente, e si rischia di dover subire nuovamente un operazione e una conseguente fase di immobilità, aumentando esponenzialmente il periodo necessario per la ripresa dell’attività...